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Sergio Mendes
Genere: Cantante Brasiliano

Nato: Niteròi, 11-2-1941

Sito: sergiomendesmusic.com

CONCERTI IN PROGRAMMAZIONE:
MILANO:
 Quando: 9-7-2008  Dove: Datch Forum
 Telefono: 199.128800  Indirizzo: Via Di Vittorio, 6 -  Assago

ROMA:
 Quando: Dove:
Telefono:
Indirizzo:

DISCOGRAFIA:

1961 - Dance Moderno
1963 - Quiet Nights
1963 - Você ainda não ouviu nada
1964 - The Swinger From Rio
1964 - Bossa Nova York
1964 - Cannonball's Bossa Nova
1964 - In Person at El Matador
1965 - Brasil '65
1966 - The Great Arrival
1966 - Herb Alpert Presents Sergio Mendes & Brasil '66
1967 - Equinox
1967 - The Beat of Brazil
1968 - Sergio Mendes Favorite Things
1968 - Look Around Sergio Mendes & Brasil '66
1968 - The Fool on the Hill
1969 - Crystal Illusions
1970 - Ye-me-lê
1970 - Live at Expo' 70
1971 - Stillness
1971 - País Tropical
1972 - Primal Roots
1973 - Love Music
1973 - In Concert
1974 - Vintage 74
1975 - Sergio Mendes
1976 - Homecooking
1977 - Sergio Mendes & and the New Brasil '77'
1978 - Brasil '88
1978 - Pelé
1979 - Magic Lady
1979 - Horizonte Aberto
1983 - Sergio Mendes
1984 - Confetti
1986 - Brasil '86
1989 - Arara
1992 - Brasileiro
1996 - Oceano
2006 - Timeless
2008 - Encanto

STORIA:
Il maestro del pop-jazz brasiliano.
Figlio di un fisico, Sergio Mendes nasce l'11 febbraio del 1941 a Niteroi, in Brasile. Inizia giovanissimo a studiare musica al conservatorio locale, ma quando si trasferisce a Rio de Janeiro rimane travolto dall'esplosione della bossa nova (siamo nella seconda metà degli anni Cinquanta) e così, a 15 anni, decide di abbandonare gli studi classici. Si immerge nella pulsante vita musicale della città, frequenta artisti come Antonio Carlos Jobim e João Gilberto e assorbe l'influenza dei grandi jazzisti che vengono in tournée dagli Stati Uniti: Stan Getz, Dizzy Gillespie, Charlie Byrd, Paul Winter, Roy Eldridge e Herbie Mann.
Mendes allestisce la sua prima band, il Sexteto Bossa Rio, e nel 1961 incide l'album Dance Moderno per la Philips Records. Un anno dopo Mendes si esibisce al Birdland di New York insieme a Cannonball Adderley, con cui realizza un disco pubblicato pochi mesi più tardi.
Escono altri lavori (come Sergio Mendes & Bossa Rio e Quiet Nights), fortemente influenzati dall'opera di Jobim, che Mendes conosce bene perchè spesso collabora nei suoi dischi.
Nel 1964, sedotto dalla sua prima esperienza a New York, si trasferisce in America dove suona con Art Farmer e, appunto, con Jobim, poi nel 1965 fonda i Brasil '65 e incide qualche registrazione per la Capitol senza lasciare il segno.
L'anno seguente però il gruppo (ribattezzato Brasil '66 e composto da Mendes alle tastiere, Bob Matthews al basso, João Palma alla batteria, Jose Soares alle percussioni, Janis Hansen e Lani Hall, futura moglie del boss dell'etichetta Herb Alpert, alla voce) firma per la A&M e di colpo qualcosa scatta nel rapporto con il pubblico.
Trascinato dal singolo "Mas Que Nada", il disco omonimo riscuote un ottimo successo grazie a un'azzeccata miscela di jazz, bossa nova e melodie pop. Il secondo LP per la A&M, Equinox del 1967, produce tre singoli di discreto successo ("Night And Day", "Constant Rain (Chove Chuva)" e "For Me"), mentre il terzo, Look Around del 1968, si arrampica addirittura alla quinta posizione delle classifiche e lancia alle stelle "The Look Of Love", cover di Burt Bacharach. Sempre nel 1968 arriva anche Fool On The Hill, che contiene altri due singoli fortunatissimi: la title track, cover di un pezzo dei Beatles che raggiunge il terzo posto in classifica, e "Scarborough Fair", versione personalizzata di un classico del folk ispirata a quella di Simon & Garfunkel. Dentro l'LP "Crystal Illusions" (1969) si trovano una cover di Otis Redding, "(Sittin' On) The Dock Of The Bay", e il singolo hit "Pretty World".
Mentre i Brasil '66 proseguono la loro carriera sfolgorante, Mendes si ritaglia il tempo per incidere qualche album di light jazz per la Atlantic Records, in compagnia di Jobim, Art Farmer, Phil Woods, Hubert Laws e Claire Fisher.
Sul finire degli anni '60 la fortuna commerciale della band di Mendes inizia a evaporare: Ye-Me-Le (1969) mostra la corda, come se la formula vincente dei dischi precedenti avesse smarrito un po' di freschezza. Stillness (1971), un'escursione in territori folk-rock (da ascoltare la cover di "Chelsea Morning" di Joni Mitchell), chiude la prima fase della carriera di Mendes per la A&M.
Per il successivo Pais Tropical (sempre del 1971), infatti, Mendes ribattezza la band Brasil '77 e tenta un aggiornamento del suo sound secondo stili e canoni più moderni; intanto dalla formazione è uscita Lani Hall, rimpiazzata da Gracinha Leporace, la futura signora Mendes. In Primal Roots (1972) Sergio si libera di ogni tentazione commerciale ed esplora la tradizione folk e popolare della musica brasiliana.
Ma i tempi d'oro sono lontani. Nel 1973 esce In Concert ancora per la A&M, poi il gruppo passa alla piccola Bell Records, che pubblica Love Music (1973) e Vintage 74 (1974), e nel 1975 Mendes dà il via alla sua carriera solista con un disco omonimo per la Elektra. L'anno dopo ci riprova con i Brasil '77 (Homecooking), nel 1977 li aggiorna a New Brasil '77 e nel 1978 passa a Brasil '88.
A parte qualche incisione danzereccia di basso livello, di Mendes si perdono le tracce per qualche anno, fino a quando ricompare con un nuovo album omonimo nel 1983, dopo aver firmato un contratto dal sapore nostalgico con la storica A&M. L'operazione funziona: Sergio Mendes riporta il suo autore in Top 40 e il singolo "Never Gonna Let You Go" conquista addirittura la posizione numero 4. Esaurito l'entusiasmo, però, in America Mendes scivola lentamente nel dimenticatoio ottenendo qualche riscontro di un certo peso solo con il singolo "Alibis" e l'album Confetti, ma all'estero e in Brasile conserva comunque una grande popolarità.
Negli anni Novanta forma altre due band, i Brasil '99 e in seguito i Brasil 2000. L'elettrizzante Brasileiro (1992; vince anche un Grammy) e Oceano (1996) restituiscono un Mendes in ottima forma.
A cavallo del nuovo millennio parte la ristampa del suo imponente catalogo, poi si imbarca in un progetto che lo fa atterrare a piedi pari nei trend del momento. Tutto prende il via quando Mendes suona il piano nella canzone "Sexy" dei Black Eyed Peas: il risultato è formidabile e Will.I.Am, da tempo fan dell'artista brasiliano, gli propone di realizzare un disco intero. E visto che Will.I.Am è uno dei produttori più caldi in circolazione, riesce senza problemi a coinvolgere come ospiti Q-Tip, Justin Timberlake, John Legend, Jill Scott, Black Thought dei Roots, Stevie Wonder, India.Arie, Erykah Badu (nel singolo "That Heat")... Registrato fra il Brasile e gli studi House Of Blues di Encino, il piacevole Timeless (2006) riesuma canzoni classiche del repertorio di Mendes e le rilegge con il gusto moderno dell'hip hop.
A distanza di due anni dall’ultimo lavoro, Mendes torna alla grande con Encanto, un album ricco di collaborazioni del calibro di Jovanotti, Carlinhos Brown, Natalie Cole, Herb Alpert, Vanessa da Mata, Lani Hall, Fergie, Juanes e altri ancora che accompagnano il musicista brasiliano a tempo di bossa nova rivisitando anche molti brani famosi come “The look of love” e “Agua de Beber”.
Il primo singolo e già molto conosciuto è “Funky Bahia” un brano estivo che insieme ad altri si appresta a caratterizzare musicalmente la lunga estate 2008. Un motivo che resta in testa e che non lo togli facilmente sul quale c’è la preziosa mano di Will.I.Am.
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