CONCERTI IN PROGRAMMAZIONE:
MILANO: |
Quando: 26-3-2008 |
Dove: Alcatraz |
Telefono: 02-69016352 |
Indirizzo: Via Valtellina, 25 |
DISCOGRAFIA: Album
1984 - Bitim Rew
1986 - Nelson Mandela
1988 - Immigrés
1989 - The Lion
1990 - Set
1992 - Eyes Open
1994 - Guide (Wommat)
1996 - Djamil
1997 - Inedits 84-85
1999 - Special Fin D'annee Plus (1999)
2000 - Lii
2000 - Joko: The Link
2000 - Rewmi
2000 - Le Grand Bal
2000 - St. Louis
2001 - Le Grand Bal a Bercy
2002 - Ba Tay
2002 - Nothing's In Vain
2002 - Youssou N'Dour and His Friends
2004 - Kirikou
2004 - Egypt
2007 - Rokku mi rokka
Compilation:
1995 - The Best of Youssou N'Dour
1997 - Immigrés/Bitim Rew
1998 - Best of the 80's
1998 - Hey You: The Essential Collection 1988–1990
2001 - Birth of a Star
2002 - Rough Guide to Youssou N'Dour & Etoile de Dakar
2004 - 7 Seconds: The Best of Youssou N'Dour (Remastered)
STORIA:
Dal Senegal alla conquista del mondo.
Ha rielaborato le sue radici musicali fondendole in un sound capace di travalicare ogni confine; a partire dalla fine degli anni Ottanta ha avviato una fortunata carriera solista e ha collaborato con un'infinità di star della musica; il suo nome è Youssou N'Dour, nato a Dakar l'1 ottobre 1959 da un meccanico e una cantastorie.
È mamma che gli fa conoscere da vicino la tradizione dei griot (i cantastorie, appunto). Ed è su queste basi che Youssou N'Dour elabora il suo personalissimo sound, mescolando ritmi africani, caraibici e pop. Il risultato va sotto il nome di mbalax, di cui Youssou è ufficialmente considerato il papà.
Forte di questo particolarissimo sound e della collaborazione con musicisti come Paul Simon, Peter Gabriel, Neneh Cherry e Branford Marsalis, Youssou N'Dour riesce a strappare a "Rolling Stone" un giudizio decisamente lusinghiero: "Se c'è un artista del terzo mondo, scrive il magazine statunitense, capace di vantare una fama paragonabile a quella di Bob Marley, questo è Youssou N'Dour, un cantante dotato di una voce così straordinaria da evocare l'intera storia dell'Africa".
Prima di arrivare tanto lontano, però, c'è l'infanzia passata nei quartieri poveri di Dakar, ad ascoltare mamma che canta e a imparare da lei la tradizione dei griot.
Non ci vuole molto perché il piccolo Youssou cominci a esibirsi in pubblico: ogni situazione è buona, dai contesti religiosi a quelli laici. Narra la leggenda che abbia passato notti intere fuori dai locali notturni di Dakar, posti nei quali non lo lasciavano entrare ma che evidentemente guardavano di buon occhio a questo piccolo performer di strada.
Il risultato di tutto questo cantare è che prima ancora di raggiungere l'adolescenza, Youssou N'Dour ha alle spalle un'esperienza vastissima e la fama di bambino prodigio, già allora capace di radunare piccole folle di estimatori.
Le cose cominciano a farsi serie all'età di 19 anni, quando entra nella Star Band Of Dakar. Si tratta di un gruppo nato nel 1960 per celebrare l'indipendenza del Senegal e diventato piuttosto famoso anche fuori dai confini del paese (complici gli emigrati, che grazie a essa conservano un contatto con la loro patria). Ebbene: nel giro di un paio di anni Youssou N'Dour ne diventa la guida e dopo un rimaneggiamento della formazione ne cambia il nome in Super Etoile De Dakar.
La nuova band gli consente di uscire dal Senegal per debuttare in Europa (1984) e in Nord America (1985). È proprio quello che serve per attirare l'attenzione di un paio di persone con le orecchie buone: Peter Gabriel e Paul Simon.
Il primo lo vuole per un duetto contenuto nell'album So (il brano è "In Your Eyes"). Il secondo per aiutarlo nella realizzazione di Graceland.
"Credo che Paul Simon, dirà più tardi Youssou N'Dour, abbia reso un gran servizio al suo pubblico e alla causa della musica africana, perché ha permesso alla gente di convincersi di come i musicisti africani siano in grado di realizzare dischi così importanti".
Queste collaborazioni sono solo il trampolino di lancio: presto il pubblico di mezzo mondo comincia ad apprezzarlo. Aiuta il fatto che giri il pianeta come supporter di Peter Gabriel. Aiuta anche, nel 1988, la partecipazione al tour in sostegno di Amnesty International (accanto a Gabriel, Bruce Springsteen, Sting e Tracy Chapman). Aiuta infine, nello stesso 1988, la partecipazione al concerto al Wembley Stadium di Londra in occasione del compleanno di Nelson Mandela. Soprattutto, però, aiuta la sua musica.
La ciliegina sulla torta arriva a settembre del 1990, quando Set diventa il suo primo disco distribuito a livello internazionale. L'album è un successo di critica e pubblico e consolida la fama di Youssou N'Dour, grazie anche alla title track (che diventa il tormentone dei giovani senegalesi).
A questo punto è tempo di cambiare qualcosa e infatti nel 1991 Youssou N'Dour firma con 40 Acres And A Mule, l'etichetta discografica di Spike Lee.
L'anno successivo il nuovo accordo economico viene festeggiato con la pubblicazione di Eye's Open (1992), che si aggiudica una nomination ai Grammy Award e sposta la sua musica verso territori più occidentali, soprattutto stemperando la ritmica martellante delle percussioni.
Nel 1994 è la volta di The Guide, che approfondisce la tendenza occidentalizzante e include quello che forse è il suo brano più famoso: si tratta di "7 Seconds", cantato in duetto con Neneh Cherry e vero e proprio scalatore di classifiche in giro per il mondo.
Forte dell'impatto commerciale di questo brano, l'album vende 2 milioni di copie e conquista una nuova nomination ai Grammy Award (sezione world music).
Da qui in avanti le uscite di materiale originale cominciano a essere accompagnate da raccolte, riedizioni e registrazioni live.
Sempre molto impegnato sul fronte sociale, nel 1993 Youssou N'Dour diventa ambasciatore dell'Unicef e comincia una lunga campagna in favore dei bambini vittime dell'Aids.
Nel febbraio del 2000 esce Joko, che vanta la produzione di Wyclef Jean e la partecipazione straordinaria di Peter Gabriel (nel brano "This Dream") e Sting (in "Don't Walk Away").
Nothing's In Vain (ottobre 2002) inaugura la collaborazione con l'etichetta Nonesuch e segna un ritorno alle radici senegalesi, soprattutto nella ritmica martellante e nell'uso di strumenti tradizionali. Il disco, dedicato alla madre, viene presentato da Youssou N'Dour con queste parole: "È un modo positivo di proporre un volto dell'Africa che molti non conoscono, quello capace di dare speranza e un sorriso".
Due anni dopo, a giugno del 2004, Nonesuch pubblica Egypt, una riflessione sul Sufismo (la mistica dell'Islam) che mescola influenze dal repertorio egiziano con la ritmica, le sonorità e gli arrangiamenti tipici della tradizione senegalese.
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