CONCERTI IN PROGRAMMAZIONE:
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02 29006767 |
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DISCOGRAFIA:
LA PRIMA VOLTA - 1966
L'AMORE È UNA COSA MERAVIGLIOSA - 1966
PIETÀ PER CHI TI AMA - 1967
DA BAMBINO - 1968
QUANDO L'AMORE DIVENTA POESIA - 1969
ROSE ROSSE - 1969
SE BRUCIASSE LA CITTÀ - 1969
VENT'ANNI - 1970
VIA DEL CONSERVATORIO - 1971
O SURDATO 'NNAMMURATO - 1972
ERBA DI CASA MIA - 1973
NAPULAMMORE - 1974
PERDERE L'AMORE - 1988
UN GIORNO BELLISSIMO - 1989
DA BAMBINO... A FANTASTICO - 1990
TI PENSO - 1992
RANIERI - 1995
CANZONI IN CORSO - 1997
GRAZIE MASSIMO - 1999
ALBUM DI FAMIGLIA - 1999
OGGI O DIMANE - 2001
CANTO PERCHE' NON SO NUOTARE... DA 40 ANNI
STORIA:
Massimo Ranieri nasce
a Napoli il 3 maggio 1951. Con lo pseudonimo di Gianni
Rock, a soli 13 anni, debutta all'Academy di New
York. Dopo solo due anni Massimo si ritrova a partecipare
a Canzonissima, manifestazione che rappresenta un
punto d'arrivo per molti cantanti. Siamo nel 1966
e a Canzonissima, che quell'anno si chiamava Scala
Reale ed era presentata da Peppino De Filippo, il
quindicenne Massimo incanta il pubblico con una intensa
interpretazione di "L'amore è una cosa meravigliosa".
Queste le prime tappe di Giovanni Calone, subito
ribattezzato con il nome d'arte di Massimo Ranieri. "Ho
scelto Ranieri perché mi faceva pensare al
Principe di Monaco e poi conferiva una certa eleganza",
ha tenuto a specificare Massimo in più di
una occasione. Ma è il 1967 a decretare il
successo della sua voce melodica, potente e di ampio
respiro e delle sue indubbie doti interpretative.
Massimo vince infatti il "Cantagiro" nel girone B
(quello dedicato alle giovani promesse) con "Pietà per
chi ti ama”, canzone che da lì a pochi
giorni raggiunge le vette più alte dell'hit
Parade. Da allora la carriera di Ranieri è proseguita
in ascesa senza soste.
Nel 1968 arriva per Massimo un appuntamento importante ovvero
l'incontro con quello che allora era considerato
il tempio della musica leggera, il Festival di Sanremo.
La "prima volta" di Massimo a Sanremo avviene con
il brano “Da bambino”, cantato in doppia
esecuzione insieme al gruppo I Giganti. Il brano
non vince, ma risulta uno dei più apprezzati
della manifestazione e sul riscontro positivo che
Massimo ha registrato a Sanremo la casa discografica
decide di farlo partecipare nuovamente al Cantagiro.
Nel 1969 Massimo ritorna sul palco sanremese per presentare
una delle sue più belle canzoni d'amore, “Quando
l’amore diventa poesia”, cantata insieme
a Orietta Berti. Ma è durante l'estate, al
Cantagiro, che Ranieri entra nella storia della canzone
italiana con “Rose rosse”, che gli permette
di vincere la manifestazione e di rimanere al primo
posto in classifica per 13 settimane. Il debutto
cinematografico avviene sotto lo sguardo attento
di Mauro Bolognini nel film "Metello", accanto a
Lucia Bosè e ad Ottavia Piccolo. Nei panni
del muratore che combatte per la lotta di classe,
Ranieri ottiene il David di Donatello e il Premio
internazionale della critica.
In novembre Massimo è tra i partecipanti all'edizione
di Canzonissima 1969-1970. Riesce a superare brillantemente
tutte le eliminatorie ed arrivare alla finale del
6 gennaio del 1970 al secondo posto con “Se
bruciasse la città”. Dopo una settimana
la canzone è al primo posto in hit parade.
Intanto il cinema lo chiama ancora, e per ben due
volte: prima con "Incontro" di Piero Schivazappa,
in cui recita accanto a Mariangela Melato e Florinda
Bolkan e poi con "Cerca di capirmi", con Beba Loncar.
Ha inoltre la possibilità di recitare accanto
a due attori hollywoodiani, Kirk Douglas e Yul Brinner,
nel film "Il faro in capo al mondo". Ma anche la
televisione si fa sentire e la Rai lo chiama per
entrare nel cast del varietà Doppia Coppia,
accanto ad Alighiero Noschese, Romina Power, Bice
Valori. Esce intanto anche il suo primo LP, intitolato
semplicemente Massimo Ranieri.
Tra tutti questi impegni Massimo trova anche il tempo
per prendere parte all'edizione 1970 di Canzonissima
e chiude l'annata posizionandosi al primo posto della
gara canora con la celeberrima “Vent’anni”.
Nel 1972 realizza il suo primo LP con canzoni tratte
dal repertorio classico napoletano: “Reginella”, “Guapparia”, “Lacreme
napulitane”, “Chiove” e tante altre
trovano posto nell'album 'O Surdato 'nnamurato, registrato
dal vivo al Sistina di Roma con la regia teatrale
di Vittorio De Sica. L'album ottiene il disco d'oro
in breve tempo. Ma il 1972 è anche l'anno
in cui Massimo deve svolgere i suoi obblighi di leva
e parte quindi per il servizio militare. Ottiene
però una licenza per poter partecipare a Canzonissima
dove riesce a bissare la vittoria di due anni prima.
Con “Erba di casa mia” riesce ad avere
la meglio su Gianni Morandi, anche lui favorito dalle
giurie popolari.
Nel 1973 partecipa, per la seconda volta, all'Eurofestival
con “Chi sarà”, canzone che verrà incisa
anche per il mercato spagnolo. Al termine del servizio
militare parte per una tournée negli Stati
Uniti ed incide la canzone “Amo ancora lei”,
cover di Frank Sinatra. Intanto ottiene un grande
successo nello spettacolo a lui dedicato presentato
da Walter Chiari, e che vede anche la partecipazione
di Mita Medici. Nello show, che registra il tutto
esaurito, Ranieri promuove il suo nuovo LP intitolato Album di famiglia, raccolta di brani scritti tra
il 1900 e il 1960 che contiene la meravigliosa canzone
di Umberto Bindi “Il nostro concerto”.
Nel 1974 al rientro dall'America realizza, per la
regia teatrale di Bolognini, uno show memorabile
al Teatro Valle di Roma, che viene ripreso anche
dalla televisione. Dallo spettacolo viene tratto
l'album dal vivo, Napollamore, canzoni classiche
napoletane che il pubblico sembra gradire molto vista
la buona posizione registrata in Hit Parade. Intanto
incide uno dei suoi LP più belli, "Per una donna". Il 33 giri contiene alcune cover di canzoni
francese e l'inedita “Chi siamo noi”,
brano di Bigazzi e Savio. La copertina è disegnata
da Guido Crepax.
Il 1975 è tutto dedicato alla recitazione.
Per la regia di Romolo Guerrieri arriva un omaggio
al carabiniere più famoso d'Italia, Salvo
D'Acquisto, al fianco di Enrico Maria Salerno e Lina
Polito. Poi recita insieme a Christian De Sica nella
commedia La Cugina, e in TV prende parte a un telefilm
in cinque puntate dal titolo "Una città in
fondo alla strada" accanto a Marisa Merlini.
Ma il suo amore per la musica non poteva tenerlo
lontano dalla canzone per più di un anno e
nel 1976 incide Meditazione.. L'album, con gli arrangiamenti
di Eumir Deodato, contiene alcuni brani tratti dal
repertorio classico, (una Serenata di Schubert, un
Notturno di Chopin), brani che faranno da colonna
sonora ad una commedia musicale dal titolo “Dal
primo momento che ti ho visto” al fianco della
bravissima show woman Loretta Goggi. Ranieri sente
che è giunta l'ora di fare il grande passo
e tentare il debutto nel teatro: l’esordio
avviene con "Napoli chi resta e chi parte", due atti
unici di Raffaele Viviani, sotto la regia di Patroni
Griffi. Il Festival di Spoleto ne decreta immediatamente
il successo. L'intesa con Patroni Griffi è perfetta
e con lui Massimo realizza nello stesso anno la pièce
teatrale "In memoria di una signora amica". L'attività di
Ranieri continua anche in televisione con un altro
show televisivo, questa volta al Teatro Valle con
la regia di Bolognini, intitolato Macchie 'e culore,
da una poesia di Viviani. Dallo spettacolo viene
tratto anche un disco live e uno show televisivo.
L'impatto con il teatro è stato troppo forte,
Massimo è rimasto letteralmente affascinato
dall'emozione che ogni sera ritrova sui palcoscenici
e decide allora di abbandonare momentaneamente il
mondo della canzone per concentrare le sue forze
nell'attività teatrale. Ma prima si concede
due distrazioni cinematografiche, dapprima con Yul
Brinner e Barbara Bouchet in Con la rabbia agli occhi e poi con Eleonora Giorgi in L'ultima volta. Dal 1977,
dunque, Massimo Ranieri si dedica interamente al
teatro. Dapprima unisce le sue forze alla "Nuova
Compagnia dei Giovani" di Valli e Lullo: con loro
porta in scena "La dodicesima notte" di Shakespeare
e "Il malato immaginario" di Moliere. Nel 1980 la
fama d'attore di Ranieri esce anche dai confini nazionali
e con "L'anima buona di Sezuan" di Brecht, per la
regia di Strehler, Massimo ottiene grandi soddisfazioni
in tutta Europa. Il successo continua per tutti
gli anni '80, prima con "Barnum" dove Massimo, eclettico
come sempre, canta una canzone appeso ad un filo.
Al suo fianco troviamo ancora una volta la sua amica
Ottavia Piccolo. Decisivo sarà l'incontro
con il direttore del Teatro di Roma, Maurizio Scaparro,
per la realizzazione di uno spettacolo teatrale intitolato "Varietà".
Lo spettacolo, la cui regia verrà curata dallo
stesso Scaparro, rievoca i fasti dell'avanspettacolo
e da li a poco gli farà interpretare anche
il Pulcinella di Mario Santanelli, ruolo che diventerà anche
un suo successo mondiale. Per tutti gli anni ottanta
Massimo si concentra prevalentemente sull'attività cinematografica.
Film come "Nata d'amore" accanto a Barbara Nascimbene,
tratto dal romanzo di Liala, "Casta e pura" con Laura
Antonelli, "La patata bollente" accanto a Edwige
Fenech e Renato Pozzetto, e film come "Il Carabiniere" e "L'ultima
volta insieme" ambientati nella sua Napoli, confermano
il suo talento di attore e la sua capacità a
muoversi con maestria davanti alla macchina da presa.
Contemporaneamente, nei rarissimi concerti, riesce
a far spettacolo anche con la canzone, grazie ad
un attento recupero del patrimonio musicale napoletano.
Autori come Mario Evemero Nardella, Ferdinando
Russo, Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, Nicola
Valente e Libero Bovio, vengono da lui riscoperti,
ma in chiave di moderna e matura interpretazione.
Le sporadiche esperienze musicali di quel periodo
si sono limitate ad un album dedicato all'Odissea
nel 1978 dal titolo La Faccia del mare, che servirà da
spunto per uno special televisivo dal titolo "Massimo
Ranieri quasi un autoritratto", e per un'altra antologia
di canzoni napoletane, Passa Lu Tiempo e Lo Munno
s'avota, del 1981, in cui canta i classici napoletani,
da “Maria Mari” a “O marenariello”,
passando per “Torna a maggio” e “Scetate”.
Il rientro nella canzone coincide con il Festival
di Sanremo del 1988 dove presenta un brano di Artegiani
e Marocchi, “Perdere l’amore”. È la
vittoria più schiacciante della storia del
Festival, con le schedine del Totip che gli assegnano
circa sette milioni e mezzo di voti e con il brano
in testa alle classifiche per oltre quattro mesi.
L'88 è anche l'anno del primo ciclo de "Il
ricatto", il serial televisivo per Canale 5 che si
terrà fino al 1991.
Nel 1989 Ranieri alterna cinema, teatro e musica.
Inizia con un esperienza teatrale di grande soddisfazione, Rinaldo in campo, la commedia musicale scritta da
Garinei e Giovannini e interpretata originariamente
da Domenico Modugno. L'annata si chiude con l'incisione
di un nuovo disco, Un giorno bellissimo, dove la
ricerca di nuove strade lo vede alle prese con autori
come Battaglia/Negrini (Cattivi Pensieri), Marco
Masini, oltre, naturalmente, a Marocchi e Artegiani
già autori del suo trionfo sanremese.
Dal 1990 al 1992 Ranieri si concentra nuovamente
sul teatro. Ripropone nella stagione teatrale 90-91 "Pulcinella",
mentre in quella del 91-92 porta in scena "Liolà" con
la regia di Scaparro.
Nel 1992 figura di nuovo tra i partecipanti al Festival
di Sanremo con “Ti penso”, un ottimo
brano che si piazza in quinta posizione, e porta
nei teatri "Cantata di Natale" insieme a Lina Sastri.
Nella stagione successiva, `93-'94, tiene banco con "Teatro Excelsior", un varietà sull'avanspettacolo,
per la regia di Scaparro, e continua a mietere successi
teatrali con "L'isola degli schiavi" di Mariveau.
Nel 1995 si presenta nuovamente al Festival di Sanremo
con una canzone assolutamente atipica rispetto al
passato, “La vestaglia”. La canzone sanremese
precederà di poco l'uscita di un album altrettanto....sorprendente
dal titolo Ranieri. Ancora un ritorno a Sanremo nel
1997 con un brano molto orecchiabile scritto da Gianni
Togni dal titolo “Ti parlerò d’amore”,
che anticipa la realizzazione di un interessante
CD intitolato Canzoni in corso e che raccoglie brani
di famosi cantautori italiani come Pino Daniele,
Michele Zarrillo, Mango, Luca Carboni. Ma la febbricitante
voglia di sperimentare qualcosa di nuovo spinge Massimo
a tuffarsi nel musical...Chi meglio di lui potrebbe
coniugare canto e recitazione contemporaneamente. "Hollywood
ritratto di un divo" inaugura la stagione teatrale
del 1999. Uno dei musical più belli prodotti
in Italia che narra la tormentata storia d'amore
tra John Gilbert, rinomato divo del cinema muto,
e Greta Garbo. La regia questa volta è di
Giuseppe Patroni Griffi, mentre il supporto musicale è di
Gianni Togni. Il musical riscuote un enorme successo
in tutte le città italiane in cui viene rappresentato
e l'intera opera è stata poi incisa in un
doppio cd.
Siamo arrivati così al 2000. Dopo alcune partecipazioni
televisive, a dicembre annuncia che l'avventura del
musical continua. Questa volta porterà sulle
scene "Il grande campione" e racconterà la
storia d'amore tra il pugile Marcel Cerdan e la cantante
Edith Piaf. A gennaio 2001 è ospite di Pippo
Baudo nella trasmissione "Passodoppio". Massimo ha
l'occasione di presentare al pubblico televisivo
alcuni momenti del suo musical e di ripercorrere
determinate tappe musicali della sua carriera, dimostrando
così di essere davvero "un grande campione" in
qualunque ambito dello spettacolo: un numero uno
nella musica , nel cinema, nel teatro e nella televisione.
Il ritorno alla televisione arriva nel settembre
del 2001 con lo show “Citofonare Calone”,
cui si affianca un nuovo album di classici napoletani
rivisitati con l’assistenza di Mauro Pagani,
Oggi e dimane...
Canto perchè non so nuotare... da 40 anni, il doppio album che festeggia i 40 anni di carriera, in uno sono raccolti i brani che lo hanno reso famoso e nell'altro le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. |