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Villa Reale Monza

Viale Brianza, 1 - Monza (Mb)
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Villa Reale Monza

Oggetto del recente restauro è il corpo centrale della Villa Reale, che si articola in piano terra, piano primo nobile, piano secondo nobile e Belvedere
Il piano terra
Il visitatore che arriva alla Villa Reale trova al piano terra i servizi di ristorazione e caffetteria, il bookshop, un laboratorio didattico, oltre naturalmente alla biglietteria e al guardaroba

Il piano primo nobile
La visita vera e propria inizia al piano primo nobile, dove si trovano le sale di rappresentanza della famiglia reale. Di spicco è la sala da ballo, l’unico salone a doppia altezza della Villa, con decorazioni sulle volte e sulle pareti, specchiature a finto marmo, ricchi lampadari e pavimento in seminato veneziano

Il piano secondo nobile
Gli Appartamenti privati degli ospiti e quelli dei sovrani rappresentano gli ambienti più significativi del piano secondo nobile. A queste sale si accede dallo scalone d’onore, un trionfo di marmi con due grandi lampioni in bronzo e ferro dorato con i simboli di casa Savoia (il nodo e il motto Fert). Il visitatore ha modo di visitare quindi l’appartamento degli imperatori di Germania, con la particolarità del pavimento a forme geometriche speculari a quelle del soffitto; l’appartamento del principe di Napoli, con l’armadiatura in legno coronata da vasi e ghirlande floreali scolpite che rappresenta l’unico arredo fisso degli appartamenti del secondo piano; l’appartamento della duchessa di Genova, in cui spicca la porzione di volta del Piermarini con l’apertura della “camino di luce” che permetteva l’ingresso della luce dal piano Belvedere.
Gli Appartamenti privati dei sovrani, invece, sono il risultato, nella sua veste attuale, dell’intervento operato alla fine dell’800 dall’architetto di corte Achille Majnoni d’Intignano, che adeguò al gusto dell’epoca tutti gli ambienti collocati a destra del salone centrale, da sempre destinati a tale funzione. Dell’Appartamento di Umberto I fanno parte la sala, lo studio, la camera, la sala da bagno, il guardaroba e l’armeria. Nell’Appartamento della Regina Margherita vanno citati il salotto, la camera da letto, il gabinetto, il guardaroba

Il Belvedere
La visita si conclude all’ultimo piano, con la vista emozionante sul magnifico parco, da cui l’appellativo di Belvedere. Da segnalare gli appartamenti della servitù, con i suoi soffitti bassi e gli ambienti semplici, destinati alla servitù che si occupava degli ospiti

IL MONUMENTO
La Villa è stata costruita per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria tra il 1777 e il 1780 come residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo, governatore generale della Lombardia austriaca.
Il sito, adagiato ai piedi dei colli brianzoli, fu scelto anche per la sua bellezza, per la sua vicinanza a Monza e per la posizione, strategicamente importante, lungo la direttrice Milano-Vienna. Il lauto investimento previsto per la sua realizzazione – 70.000 zecchini e altri 35.000 per il parco – fece sì che la casa di campagna voluta dal governatore venisse sostituita da una reggia vera e propria. L’architetto Piermarini progettò un edificio a “U”, in stile neoclassico, secondo la sobria tradizione tipologica della villa lombarda, ma ispirato al fasto e alla grandiosità della reggia di Caserta, alla cui realizzazione aveva partecipato come allievo del Vanvitelli. Al corpo centrale di rappresentanza si aggiunsero due ali laterali per le stanze padronali e degli ospiti, e altre due sezioni perpendicolari alla parte principale, destinate alla servitù, alle stalle e agli attrezzi, per un totale di quasi settecento stanze.
Il 1900 per la Villa Reale di Monza è il secolo in cui inizia il suo crescente abbandono, causa del decadimento in cui versa oggi gran parte del patrimonio. Oltre all’uso improprio e degradante degli spazi della Villa durante le due guerre mondiali, il XX secolo è stato anche tempo di diverse installazioni ed esposizioni artistiche che hanno in vario modo contribuito a danneggiare molte parti della Reggia. Ad esempio la prima edizione della Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, promossa nel 1923 dal Consorzio Milano-Monza-Umanitaria, si è svolta nella Villa Reale, così come le successive del 1925 e 1927. Le 43 edizioni della Mostra Internazionale dell’arredamento che hanno trovato alloggio proprio nella residenza regia di Monza – allontanata definitivamente solo nel 1990 – hanno gravato in particolar modo sul primo piano e quello nobile. Durante questi anni anche molto del pregiato mobilio e arredo è stato spostato o trasferito altrove.
La fine degli anni Novanta vede alcuni passi importanti per il recupero della Villa: nel 1996 avviene la cessione gratuita di gran parte del compendio ai Comuni di Milano e Monza e con il contestuale mantenimento in proprietà al Demanio dello Stato dell’avancorpo – un tempo utilizzato come cavallerizza – dell’ala sud e dell’Appartamento della regina. Sono questi gli anni in cui comincia il progetto di recupero di alcuni dei principali palazzi di Milano come Palazzo Reale e Villa Reale e della Reggia di Monza.

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