Concerto Francesco Guccini

DISCOGRAFIA:
1967 – Folk beat n. 1
1970 – Due anni dopo
1970 – L'isola non trovata
1972 – Radici
1973 – Opera buffa
1974 – Stanze di vita quotidiana
1976 – Via Paolo Fabbri 43
1978 – Amerigo
1979 – Album concerto (live con i Nomadi)
1981 – Metropolis
1983 – Guccini
1984 – Fra la via Emilia e il West (live)
1987 – Signora Bovary
1988 – ...quasi come Dumas... (live)
1990 – Quello che non...
1993 – Parnassius Guccinii
1996 – D'amore di morte e di altre sciocchezze
1998 – Guccini Live Collection (live)
2000 – Stagioni
2001 – Francesco Guccini Live @ RTSI (live)
2004 – Ritratti
2005 – Anfiteatro Live (live)
2006 – The Platinum Collection

STORIA:
Cantautore, scrittore e, soprattutto, poeta della canzone italiana.
Francesco Guccini nasce a Modena nel 1940, precisamente il 14 giugno, 4 giorni dopo l'entrata in guerra dell'Italia. Il padre, Ferruccio, parte quindi per il fronte mentre il resto della famiglia si trasferisce a Pavana, vicino Pistoia, dai nonni paterni. Qui, in un ambiente contadino e agreste, Guccini trascorre i primi 5 anni della sua vita.
Nel 1945 la famiglia Guccini torna a Modena. C'è anche il padre, tornato dal fronte: il giovane Francesco sognerà sempre il ritorno in campagna. Passa qualche anno e riesce a procurarsi una chitarra e un'armonica e a mettere su il suo primo gruppo musicale. È il 1957.
A 19 anni trova lavoro alla Gazzetta dell'Emilia come redattore (per una misera paga). Lascia il giornale per questioni economiche e di principio e comincia a fare sul serio come cantante/chitarrista: è la svolta della sua vita. Il gruppo si chiama I Gatti e riscuote subito un certo successo. Nel 1961 si trasferisce con la famiglia a Bologna e poco dopo parte per il militare.
Al ritorno riprende con la musica con la stessa passione ma è più maturo e i suoi interessi si spostano verso le canzoni popolari di protesta di Fausto Amodei, Sergio Liberovici e Michele Straniero. Fonda quindi un nuovo gruppo con il poeta Adriano Spatola.
Riprende anche l'università, che porterà "quasi" a termine (darà tutti gli esami, senza presentare mai la tesi). Nascono nel '64 tre pezzi memorabili: "Auschwitz", "È Dall'amore Che Nasce L'uomo" e soprattutto "Noi Non Ci Saremo". Le prime due vengono incise dall'Equipe 84 (che gli porta via la paternità delle canzoni), l'altra dai Nomadi. Solo dopo essersi iscritto alla SIAE, può firmare ufficialmente il suo primo pezzo. La canzone è di quelle che hanno fatto la storia della musica italiana: "Dio È Morto", che esordisce tra censure televisive e 'riabilitazioni' da parte della Santa Sede.
Nel 1965 viene assunto come insegnante al college Dickinson, per cittadini statunitensi, dove lavorerà per circa 20 anni.
Esce in questo periodo il suo primo 33 giri Folk Beat N.1 che non riscuote grande successo nonostante la presenza di brani bellissimi, come "In Morte Di S.F. " (che diventerà "Canzone Per Un'Amica").
Nel 1970 intraprende un deludente viaggio negli Stati Uniti, da cui nascono il disco "L'orizzonte Di K.D." e un nuovo look fatto di capelli lunghi e barbone (che non taglierà più). Nello stesso anno si trasferisce anche nella celebre Via Paolo Fabbri 43 insieme alla fidanzata Roberta. Il bellissimo L'isola Non Trovata, del 1970, vede la collaborazione di musicisti del calibro di Vince Tempera, Ares Tavolazzi ed Ellade Bandini, elementi di grande qualità che formeranno l'ossatura del suo gruppo per tutti gli anni a venire.
Nel 1972 esce Radici che contiene, tra le altre, "Il vecchio E Il Bambino" e la celeberrima "La Locomotiva". Seguono due dischi poco apprezzati dallo stesso autore: Opera buffa (1973) e Stanze Di Vita Quotidiana. Poi, nel 1976, nasce il bellissimo Via Paolo Fabbri 43. In Amerigo, del 1978, Guccini individua la canzone omonima come una delle più belle che abbia mai scritto.
Al live Francesco Guccini & I Nomadi (1979) segue, dopo due anni di pausa Metropolis (1981), poi nel 1983 Guccini, che comprende l'affascinante e misteriosa "Autogrill".
Negli anni successivi Guccini si cimenta, con successo, anche nella scrittura, con una serie di pubblicazioni successive alternate a lavori più strettamente musicali.
Passano infatti tre anni ed esce Signora Bovary (1987) e poi, dopo altri due, c'è il suo esordio letterario con "Cròniche Epafàniche", seguito da "Vacca D'un Cane", entrambi editi da Feltrinelli. Torna alla musica nel 1990 con Quello Che Non..., disco molto apprezzato da critica e pubblico e, dopo ancora quattro anni, con Parnassius Guccini, che prende il nome da una farfalla intitolata a lui da un entomologo suo accanito fan. Nel disco c'è spazio per le vicende di Silvia Baraldini, Bonvi e Victor Sogliani.
Poi ancora un paio di libri, "Macaroni", un giallo scritto insieme a Loriano Macchiavelli (1997) e "Un Disco Dei Platters" (1998). Nel 1998, esce anche il doppio album Guccini Live Collection, realizzato su di lui ma senza la sua supervisione (c'è persino un errore grammaticale in copertina), e il "Dizionario del dialetto di Pavana".
Guccini, eclettico e curioso come sempre, si fa tentare anche dal cinema e partecipa al film d'esordio di Luciano Ligabue "Radiofreccia", in cui fa la parte di un barista burbero ma buono. Nel 2000 esce Stagioni, un disco che riesce ad amalgamare un po' tutte le tematiche da sempre care a Guccini.
Ancora due libri scritti con Loriano Macchiavelli, "Questo Sangue Che Impasta La Terra" (2001) e "Lo Spirito E Altri Briganti" (2001), poi nel 2004 esce Ritratti, un ennesimo splendido lavoro che include, a detta di molti, tutte le tematiche più care a Guccini.
Nel 2005 uscì il disco dal vivo Anfiteatro Live, registrato l'anno precedente nell'anfiteatro di Cagliari.
Il 2006 fu un anno dove si parlò molto di Guccini, e non solo per la sua attività artistica: ricevette infatti un voto in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana. Fu pubblicata la raccolta tripla celebrativa dei suoi 40 anni di carriera, rappresentata da 47 canzoni presenti nella sua The Platinum Collection.